E’ stato approvato nella giornata di ieri in Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge Delega al Governo in materia di disabilità, che rientra tra le riforme e azioni chiave previste dal PNRR. Si tratta di una legge quadro che dà al Governo la delega legislativa per poter portare avanti la riforma normativa in campo disabilità, emanando una serie di decreti legislativi che ne danno attuazione, che dovranno essere pubblicati entro 20 mesi dalla entrata in vigore del provvedimento.
Una approvazione, quella di ieri, che registra la soddisfazione tanto della ministra per le disabilità, Erika Stefani , quanto della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che non esita a definirla una svolta normativa perché in tal modo si propone di realizzare pienamente i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Secondo la FISH siamo di fronte a una svolta normativa che, almeno nelle intenzioni, semplificherà l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenzierà gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato.
Il cuore della riforma sarà il nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, in linea con la Convenzione Onu, che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona, finalizzata all’elaborazione di progetti di vita personalizzati. I punti oggetto della norma sono numerosi, e toccano proprio il cuore della normativa sulla disabilità: dalla definizione della condizione della disabilità alla modifica della condizione di accertamento, dalla vita indipendente alla lotta alla segregazione.
Una serie di interventi che porteranno alla revisione complessiva della materia disabilità, intervenendo su:
a) definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;
b) accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità;
c) valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
d) informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
e) riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
f) istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.
Tali interventi sono volti a supportare l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo forme di istituzionalizzazione.
Tra le altre misure previste, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali necessari. Dovranno inoltre essere essi in atto procedimenti più snelli, trasparenti ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta.
Fonte: Confederazione Parkinson Italia
Una approvazione, quella di ieri, che registra la soddisfazione tanto della ministra per le disabilità, Erika Stefani , quanto della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che non esita a definirla una svolta normativa perché in tal modo si propone di realizzare pienamente i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Secondo la FISH siamo di fronte a una svolta normativa che, almeno nelle intenzioni, semplificherà l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenzierà gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato.
Il cuore della riforma sarà il nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, in linea con la Convenzione Onu, che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona, finalizzata all’elaborazione di progetti di vita personalizzati. I punti oggetto della norma sono numerosi, e toccano proprio il cuore della normativa sulla disabilità: dalla definizione della condizione della disabilità alla modifica della condizione di accertamento, dalla vita indipendente alla lotta alla segregazione.
Una serie di interventi che porteranno alla revisione complessiva della materia disabilità, intervenendo su:
a) definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;
b) accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità;
c) valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
d) informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
e) riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
f) istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.
Tali interventi sono volti a supportare l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo forme di istituzionalizzazione.
Tra le altre misure previste, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali necessari. Dovranno inoltre essere essi in atto procedimenti più snelli, trasparenti ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta.
Fonte: Confederazione Parkinson Italia
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